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La cooperazione
I PRINCIPI INTERNAZIONALI DELLA COOPERAZIONE 1. L'adesione ad una società cooperativa deve essere volontaria, essa non deve essere oggetto di restrizioni artificiose né di alcuna discriminazione sociale, politica, razziale o religiosa. 2. Le società cooperative sono organizzazioni democratiche. I soci debbono avere uguali diritti di voto (un socio un voto) e di partecipazione alle decisioni che interessano la società. 3. Se corrisposto un interesse sul capitale sociale, il suo tasso deve essere strettamente limitato. 4. Gli utili o gli eventuali avanzi di gestione risultanti dalla attività svolta appartengono ai soci e debbono essere ripartiti in modo equo tra gli stessi mediante: a) sviluppo degli affari sociali; b) creazione di servizi comuni; c) ripartizione fra i soci, proporzionalmente all'impegno svolto in cooperativa. 5. Tutte le società cooperative debbono curare la diffusione dei principi e dei metodi della cooperazione sul piano economico e sociale. 6. Per poter curare nel miglior modo gli interessi dei soci, ogni cooperativa deve cooperare attivamente con le altre cooperative, su scala locale, nazionale ed internazionale.
LE ASSOCIAZIONI DI RAPPRESENTANZA Le Associazioni (giuridicamente riconosciute dal Ministero del Lavoro e P.S. - ora Ministero dello Sviluppo Economico - in base al D.L.C.P.S. 1947/1577) sono formazioni volontarie costituite da cooperative e consorzi di cooperative ai fini della loro rappresentanza, assistenza, tutela e vigilanza. Quanto alle origini le Associazioni possono ritenersi una diretta manifestazione della naturale tendenza associazionistica degli organismi di base realizzata in forme federative via via superiori e questo, quanto a motivazioni, sia per esigenze tecnico - economiche sia per esigenze di tutela sindacale delle categorie produttive rappresentate e rappresentate per lo più, nonostante il riconoscimento giuridico (art.5 D.L.C.P.S. 14.12.947 n. 1577), tuttora e prevalentemente, nella condizione di gruppo di pressione sulle forze politiche e di governo. Queste funzioni si sono progressivamente articolate a mano a mano che, aumentando la consistenza e la integrazione fra gli associati, con opera di promozione, coordinamento e salvaguardia dei caratteri e delle finalità dell'istituto cooperativo, le "Centrali" si sono sempre più strutturate come sistemi di imprese operanti nei più svariati campi di attività. L'esistenza di più Associazioni corrisponde al ritrovato pluralismo dell'ordinamento italiano e rispecchia, peraltro, i diversi filoni ideologici che ispirano il fenomeno cooperativo: si tratta di diversità e divisioni non ancora del tutto superate come comprova il fatto che stenta a realizzarsi un processo di unificazione da tempo ricercato. Le Associazioni che godono del riconoscimento giuridico sono: - Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue D.M. 12.4.1948 (00161 Roma - Via Guattani, 9 tel. 06844391; internet www.legacoop.coop) - Confederazione Cooperative Italiane D.M. 12.4.1948 (00193 Roma - Borgo Santo Spirito, 78 tel. 06680001; internet www.confcooperative.it) - Associazione Generale delle Cooperative Italiane D.M. 14.12.1961 (00153 Roma - Via Angelo Bargoni, 78 tel. 06583271; internet www.agci.it) - Unione Nazionale Cooperative Italiane D.M. 18.7.1975 (00165 Roma - Via San Sotero, 32 tel. 0639367290; internet www.unci.eu) - 'Unione Italiana Cooperative D.M. 07.05.2004 (00198 Roma - Via Alessandria, 215 tel. 0644251074; internet www.unicoop.it) -Unione Europea delle Cooperative D.M. 24.04.2013 (00187 Roma – Via XXIV Maggio, 43 tel. 0648913252; internet www.uecoop.org) Nonostante il riconoscimento giuridico, le Centrali del movimento cooperativo restano persone giuridiche private che, tuttavia, sono investite, dalla legge, della funzione di interesse pubblico della vigilanza sulle società cooperative ad esse associate e ad esse è precluso, in ragione delle loro funzioni istituzionali, lo svolgimento di attività di carattere economico - commerciale. Le Associazioni hanno sede nazionale in Roma ed una organizzazione diffusa su tutto il territorio nazionale imperniata su tre articolazione: la struttura centrale e politico - sindacale; le associazioni settoriali di categoria (consumo, produzione e lavoro, agricoltura ecc.) e le rappresentanze territoriali. Oggi esse appaiono impegnate principalmente su tre versanti: - il consolidamento delle strutture esistenti anche attraverso una progressiva azione di loro integrazione atta a realizzare un organico sistema di imprese; - la promozione della presenza cooperativa specie nelle zone geografiche e nei settori di attività dove essa risulta particolarmente carente; -la diffusione degli ideali e delle pratiche della cooperazione soprattutto mediante iniziative nel mondo scolastico e fornendo specializzati servizi di consulenza ed assistenza, a partire anche dalla fase di loro progettazione.
L’ALLEANZA COOPERATIVA INTERNAZIONALE (I.C.A.) Lo spirito solidaristico ed associazionistico che è alla base della singola cooperativa porta con sé l’idea della realizzazione di un movimento più vasto, che superi i confini nazionali, mediante la creazione di una organizzazione capace di promuovere gli ideali e le pratiche della cooperazione. Naturalmente un tale progetto postula, per essere realizzato, non solo una crescita quantitativa e qualitativa delle cooperative ma anche incontri che si istituzionalizzano nel 1895 a Londra, sulla base anche della convinzione che la “fratellanza” fra società cooperative costituisce non solo un elemento di differenziazione, ma anche uno mezzo di rafforzamento delle imprese rispetto alla competizione ed alla concorrenza che si fanno le società lucrative nella ricerca del profitto. Questa prospettiva scontava, tuttavia, il fatto che ogni movimento dovesse fare poi i conti con la propria diversa realtà ed il fatto che non mancavano motivi di contrasto, nella stessa concezione della cooperazione, fra società che operano in settori merceologici diversi. Tuttavia alle finalità di promuovere la diffusione del fenomeno, anche mediante scambio di visite di cooperatori di diversi paesi, di “integrare” le cooperative nelle loro pratiche commerciali, pur con le potenzialità diverse che le società avevano raggiunto nei diversi paesi, si aggiunse, ben presto, quella, teorica, di precisare i principi che sono alla base della autentica cooperazione, con puntigliosi richiami a quei principi che i primi cooperatori posero alla base della loro realizzazione, primo fra tutti: operare per la soddisfazione dei bisogni anziché per la valorizzazione del capitale. Questa opera di teorizzazione dei principi cooperativi fu consacrata dal Congresso di Vienna del 1966 e successivamente dal Convegno di Manchester del 1955 nella forma che si è ricordata in precedenza al punto 2). L’Alleanza Cooperativa Internazionale ha ottenuto dall’ONU il riconoscimento come “Organizzazione consultiva di categoria”, ha sede in Ginevra e ad essa aderiscono, per il nostro Paese, la AGCI, la Confcooperative e la Lega delle Cooperative.
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